
«Le inchieste di Pomilio nel Sud (e in Sardegna) negli anni in cui tutto, dopo le novità del dopoguerra, torna- va a cambiare e si aprivano al paese prospettive invero nuove di democrazia e di sviluppo, nella continuità con i grandi cambiamenti post-resistenziali, sono una sorpresa, anche per un lettore avvertito e che ben conosce i testi centrali o secondari che hanno affrontato la “questione meridionale”. Sono una sorpresa tanto più gradita quanto più attenta partecipe onesta, e mossa sempre da un sentimento di vicinanza, di interna e forte partecipazione a quanto andava cambiando e soprattutto a quanto doveva cambiare: quanto si poteva peraltro già intuire e cogliere girando e investigando le spinte ambigue e contraddittorie di uno sviluppo che, secondo la discutibile distinzione pasoliniana di pochi anni dopo, non sempre erano di progresso».
—Goffredo Fofi