Pubblicato da Fandango nel 2010, Vicolo dell’acciaio è un romanzo che ancora ha il compito di raccontare quel colosso siderurgico che permette allo stesso tempo lavoro e morte. L’Ilva è il cuore del libro, così come lo è per i tanti personaggi di Argentina che vivono nel condominio di via Calabria 75, a due passi dalla fabbrica. Sono persone veraci come la città: c’è il Generale che sa quando è meglio fare sciopero, il padre di Mino che vuole garantire un futuro diverso al figlio, Domenico Giungato che mangia ali di pellicano per farsi una foto. Romanzo fortemente impegnato, nato dalla rabbia e dal dolore, eppure sempre ironico e non di rado divertente; visione del mondo quasi verista, con cui inchioda i personaggi a un destino ineluttabile; scrittura in stato di grazia: un originale ed efficacissimo impasto di dialetto salentino e italiano letterario.