L’ABBAZIA DI S.MARIA D’APPENNINO-Sec. X-XII Un potente baluardo strategico sui luoghi di confine longobardo-bizantino.

L’ABBAZIA DI S.MARIA D’APPENNINO-Sec. X-XII Un potente baluardo strategico sui luoghi di confine longobardo-bizantino.

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Uno dei più importanti cenobi del Medioevo fu quello di Santa Maria d’Appennino, fondato nel X secolo a ridosso della dorsale appenninica umbro-marchigiana, sul monte Appennino al disopra della villa di Campodiegoli. Fortezza, tra le più munite e importanti dello scacchiere difensivo fabrianese, della quale però già nel 1800 si erano perse le tracce.

Potente sentinella orientale del valico, posta a bilanciare il castello di Fossato (fortezza Bizantina sul versante occidentale degli Appennini, poi dalla Guelfa Perugia) ha svolto un importante ruolo strategico.

La terra di Fabriano e il suo territorio sono considerati “la chiave” per controllare i percorsi che, dal porto di Ancona e dalla pianura Padana, puntano ai facili passi Appenninici e conducono senza ostacoli verso la città di Roma e la costa tirrenica.

Chi controlla questi punti obbligati ha la possibilità di difendere o conquistare la Città Eterna e l’Italia. Lo sapevano i Romani, i Galli, gli Etruschi e gli Umbri prima, i Bizantini, i Goti, gli Ostrogoti e i Longobardi poi.

Se il “corpo” dell’Abbazia è in gran parte perduto, grazie anche a questa opera di Federico Uncini, “l’anima” della Abbazia, coperta dai rovi e dalla vegetazione, ancora trasmette un brusio che incute rispetto.  Una sensazione di potenza, maggiore di quella ottenuta dalla forza delle armi, pervade l’animo del visitatore che ancora coglie la grandezza della utopia benedettina della “Gerusalemme Celeste” edificata in terra.

ARCHEOLOGIA, STORIA E PAESAGGIO III e IV

ARCHEOLOGIA, STORIA E PAESAGGIO III e IV

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24 €

Il convegno “Archeologia, storia e paesaggio” è un’iniziativa dei Gruppi Archeologici d’Italia esclusivamente dedicata ai neolaureati o ai giovani ricercatori che si affacciano al mondo del lavoro o della ricerca, per valorizzare i migliori talenti tra di loro. Obiettivo è affinarne le competenze e offrire loro una maggiore visibilità in campo nazionale. Possono partecipare al Convegno Nazionale tutti i giovani Soci iscritti ai Gruppi Archeologici d’Italia, o che svolgono attività collaborativa con essi. I relatori possono portare, come loro interventi, le proprie tesi di laurea o parti di esse, oppure ricerche inedite, sia su argomenti locali di storia, archeologia (e affini come tradizioni culturali o antropologia), sia di carattere nazionale o internazionale, vertenti su tematiche che riguardano il patrimonio culturale, che possono essere in-cluse nelle tematiche di “ Archeologia, Storia e Paesaggio”. Sono qui pubblicati gli Atti del Convegno, che rappresentano interessanti studi, frutto di giovani menti, appassionate della storia e della cultura, da leggere tutti con l’attenzione che meritano.