“L’arte del movimento” – Rudolf Laban

“L’arte del movimento” – Rudolf Laban

“L’arte del movimento” di Rudolf Laban
23 €

Sinossi

“La sorprendente struttura del corpo umano con le sue incredibili possibilità d’azione rappresenta uno dei maggiori miracoli dell’esistenza. Ogni fase del movimento, ogni minimo trasferimento di peso, ogni singolo gesto di qualsiasi parte del corpo rivela un aspetto della nostra vita interiore. Ogni movimento ha origine da una sollecitazione interna, causata da una impressione sensoriale immediata o da una complicata catena di impressioni sensoriali già esperite e fissate nella memoria. Questa stimolazione dà luogo a un volontario o involontario sforzo interiore o impulso al movimento.”

“La varietà dei caratteri umani dipende dall’enorme numero di atteggiamenti possibili verso i fattori di movimento [peso, spazio, tempo, flusso] […] questi atteggiamenti interiori abituali costituiscono gli indizi basilari di ciò che chiamiamo carattere e temperamento.

“La rappresentazione attraverso il movimento è una sintesi, ossia il processo unificante che culmina nella comprensione della personalità nel sempre mutevole flusso della vita.”

Su questa visione complessiva e su una serie essenziale di principi di base, Laban sviluppa la sua teoria globale del movimento ed indica la via attiva per raggiungerne la padronanza sulla scena e nella vita attraverso un centinaio di esercizi pratici.

“Il movimento ha una qualità che non è il suo aspetto utilitaristico o visibile, ma la sua sensazione. Si devono FARE i movimenti, così come si devono ascoltare i suoni, per apprezzare pienamente il loro potere e il loro significato.”

Autore

L’ungherese Rudolf Laban (1879-1958), danzatore, coreografo e maestro, è stato il padre della danza moderna europea. Intellettuale e ricercatore, ha operato tra Germania e Inghilterra, sviluppando una delle più complete teorie del movimento umano legato all’espressione ed elaborando un metodo onnicomprensivo di notazione, oggi comunemente noto come Labanotation. La sua analisi del movimento umano, degli elementi fisici che lo compongono e degli impulsi interiori che lo generano, ha avuto applicazioni, oltre che in ambito teatrale, professionale e non, in campo educativo, terapeutico e nel lavoro industriale ed è oggi alla base del lavoro di migliaia di artisti e operatori nel mondo. Oltre a The Mastery of Movement [on the Stage] (1950), la sua opera più globale, qui tradotta, si ricordano tra i suoi scritti Die Welt des Tänzers (1920), Modern Educational Dance (1948), Principles of Dance and Movement Notation (1956) e il postumo Choreutics (1966).

“Danza, cultura e società nel Rinascimento italiano” a cura di Eugenia Casini Ropa e Francesca Bortoletti

“Danza, cultura e società nel Rinascimento italiano” a cura di Eugenia Casini Ropa e Francesca Bortoletti

“Danza, cultura e società nel Rinascimento italiano” a cura di Eugenia Casini Ropa e Francesca Bortoletti
23 €

Sinossi

La storiografia più recente riconosce la danza come crocevia di apporti culturali complessi e intrecciati, luogo d’incontro di pulsioni biologiche e culturali che si manifestano in tecniche del corpo, deposito di visioni filosofiche, usi sociali, tradizioni rituali e che pretendono un’esplorazione penetrante e multidisciplinare, mettendo in gioco, accanto a quelli tradizionali, strumenti propri degli studi sulla cultura. La danza del Rinascimento italiano acquista, cosè, uno spessore e una ricchezza di sfaccettature spesso ignorate o impreviste, che inducono all’individuazione di nuove fonti o ad una rilettura di quelle canoniche e si rivela oggetto e indicatore culturale di rilevanza ancora non pienamente esplorata e valutata.
Gli studi di questo volume spingono il fulcro del loro interesse oltre la pura analisi e interpretazione delle fonti trattatistiche e descrittive della danza di corte, di solito prevalentemente studiate con intenti ricostruttivi, come testimonianze di gusto e di stile elitario di un’epoca illustre e come nuclei generativi della futura arte del balletto. Partendo proprio dai depositi di memoria costituiti dai trattati quattrocenteschi, intraprendono una non agevole ma illuminante indagine sugli uomini – trattatisti e maestri – e sui loro ambienti, cosè come sui diversi contesti sociali e culturali e le loro interazioni nella concezione, nella pratica e nella trasmissione della danza. Travalicando l’ambito puramente cortigiano, i saggi si inoltrano è con l’individuazione e l’analisi di fonti alternative, scientifiche, letterarie e iconografiche è in territori meno documentati della vita e della cultura, delle credenze e delle conoscenze, della professionalità e degli usi festivi e quotidiani di classi meno privilegiate, dove le competenze culturali si presentano assai più sfumate e mediate e la danza riacquista più marcate valenze antropologiche.

Opera dei maggiori studiosi italiani di danza rinascimentale, i saggi qui raccolti, pur nella varietà degli sguardi che propongono, sono organizzati in modo da trascorrere da un ambito all’altro della riflessione storiografica, quasi senza soluzione di continuità di pensiero. Completato da una vasta bibliografia degli studi internazionali sulla danza rinascimentale, il volume si offre come strumento prezioso di conoscenza della cultura della danza – e della cultura in sè – tra la seconda metà del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento.