Nutrimento dell’anima. La danza butō. Aforismi e insegnamenti dei Maestri

Nutrimento dell’anima. La danza butō. Aforismi e insegnamenti dei Maestri

Nutrimento dell’anima. La danza butō. Aforismi e insegnamenti dei Maestri
250
20 €

Sinossi

Kazuo e Yoshito Ono rappresentano oggi i più illustri esponenti di una recente ma ormai duratura tradizione, la danza butō, il cui linguaggio ancora in costante evoluzione ne testimonia la sempre fertile vitalità. Le loro parole di danza, altrettanto vitali, tanto ricche di esperienza concreta come d’immaginario poetico, ci permettono di entrare discretamente, con la cognizione e l’emozione, nel mondo complesso e affascinante di un’arte venuta di lontano, ma che abbraccia con pienezza il diffuso desiderio umano di svelare nella creazione artistica il mistero del nostro essere nel mondo. Le parole e le immagini di Kazuo e Yoshito si offrono in queste pagine come possibile luogo ideale di questo svelamento, non solo per gli amanti della danza, ma anche per tutti i lettori sensibili alla poesia della vita.

“L’essere scenico. Lo Zen nella poetica e nella pedagogia della Compagnia Abbondanza/Bertoni” – Valeria Morselli

“L’essere scenico. Lo Zen nella poetica e nella pedagogia della Compagnia Abbondanza/Bertoni” – Valeria Morselli

“L’essere scenico. Lo Zen nella poetica e nella pedagogia della Compagnia Abbondanza/Bertoni” di Valeria Morselli
23 €

Sinossi

La Compagnia Abbondanza/Bertoni è l’espressione di un aspetto singolare del teatrodanza italiano. L’estetica dei suoi fondatori si distingue per la discendenza da Alwin Nikolais unita ad un’adesione allo Zen non solo ideologica, ma essenzialmente pratica e corporea. Ne derivano una poetica che tende alla sottrazione, dove il vuoto è la danza essenziale di un corpo inteso come “contorno dell’anima”, e una pedagogia che, integrando la tecnica di matrice nikolaisiana con la pratica dello Zen, prepara non tanto a un saper fare quanto a un saper essere. L’essere scenico, il titolo pensato da Abbondanza e Bertoni per gli incontri didattici, esprime la tensione verso l’essenza dell’arte teatrale: l’azione cosciente.

Questo volume è un ritratto a tutto tondo del percorso artistico e pedagogico dei due danzatori, frutto di una ricerca che, oltre ad attingere al patrimonio testuale dell’archivio della Compagnia, si è avvalsa soprattutto di fonti “dirette”, come i numerosi colloqui dell’autrice con i due protagonisti e la sua militanza da studente dei loro seminari. Un racconto diacronico che, a partire dagli antefatti storici, ne illustra l’attività creativa dalle prime produzioni fino alla trilogia Ho male all’altro e ne descrive le peculiarità della metodologia didattica spiegando il significato teatrale delle relazioni fra lo Zen e la danza.

Autore

Valeria Morselli vive e lavora a Roma, dove ha conseguito il Diploma di abilitazione all’insegnamento della danza e la Laurea in DAMS presso l’Università Roma Tre con una tesi su M. Abbondanza e A. Bertoni. Docente di tecnica accademica, storia della danza e danza educativa, si occupa di didattica sia per la formazione professionale sia per l’educazione della persona e svolge attività di ricerca sulla danza contemporanea italiana. È ideatrice del progetto pedagogico Il Giocoteatro…temi e proposte di giochi educativi per un teatrodanza dei bambini® e cura una rubrica sulla pedagogia della danza per la rivista «da:NS».

“L’arte del movimento” – Rudolf Laban

“L’arte del movimento” – Rudolf Laban

“L’arte del movimento” di Rudolf Laban
23 €

Sinossi

“La sorprendente struttura del corpo umano con le sue incredibili possibilità d’azione rappresenta uno dei maggiori miracoli dell’esistenza. Ogni fase del movimento, ogni minimo trasferimento di peso, ogni singolo gesto di qualsiasi parte del corpo rivela un aspetto della nostra vita interiore. Ogni movimento ha origine da una sollecitazione interna, causata da una impressione sensoriale immediata o da una complicata catena di impressioni sensoriali già esperite e fissate nella memoria. Questa stimolazione dà luogo a un volontario o involontario sforzo interiore o impulso al movimento.”

“La varietà dei caratteri umani dipende dall’enorme numero di atteggiamenti possibili verso i fattori di movimento [peso, spazio, tempo, flusso] […] questi atteggiamenti interiori abituali costituiscono gli indizi basilari di ciò che chiamiamo carattere e temperamento.

“La rappresentazione attraverso il movimento è una sintesi, ossia il processo unificante che culmina nella comprensione della personalità nel sempre mutevole flusso della vita.”

Su questa visione complessiva e su una serie essenziale di principi di base, Laban sviluppa la sua teoria globale del movimento ed indica la via attiva per raggiungerne la padronanza sulla scena e nella vita attraverso un centinaio di esercizi pratici.

“Il movimento ha una qualità che non è il suo aspetto utilitaristico o visibile, ma la sua sensazione. Si devono FARE i movimenti, così come si devono ascoltare i suoni, per apprezzare pienamente il loro potere e il loro significato.”

Autore

L’ungherese Rudolf Laban (1879-1958), danzatore, coreografo e maestro, è stato il padre della danza moderna europea. Intellettuale e ricercatore, ha operato tra Germania e Inghilterra, sviluppando una delle più complete teorie del movimento umano legato all’espressione ed elaborando un metodo onnicomprensivo di notazione, oggi comunemente noto come Labanotation. La sua analisi del movimento umano, degli elementi fisici che lo compongono e degli impulsi interiori che lo generano, ha avuto applicazioni, oltre che in ambito teatrale, professionale e non, in campo educativo, terapeutico e nel lavoro industriale ed è oggi alla base del lavoro di migliaia di artisti e operatori nel mondo. Oltre a The Mastery of Movement [on the Stage] (1950), la sua opera più globale, qui tradotta, si ricordano tra i suoi scritti Die Welt des Tänzers (1920), Modern Educational Dance (1948), Principles of Dance and Movement Notation (1956) e il postumo Choreutics (1966).

“La danza moderna educativa” – Rudolf Laban

“La danza moderna educativa” – Rudolf Laban

“La danza moderna educativa” di Rudolf Laban
19 €

Sinossi

“Anziché studiare ogni singolo movimento, si deve comprendere e mettere in pratica il principio stesso del muoversi. Questo approccio al materiale di danza implica una nuova concezione del movimento e dei suoi elementi.”

Con questo testo del 1948, considerato il fondamento di tutta la moderna visione educativa della danza, Rudolf Laban ha rivoluzionato il modo stesso di intenderne l’insegnamento. Presentando la danza come una pratica per formare ogni essere umano nel rispetto sensibile del suo corpo, della sua mente e delle sue emozioni, non si preoccupa di trasmettere all’allievo una serie di esercizi codificati, finalizzati alla corretta esecuzione di passi e sequenze, ma piuttosto di identificare dei temi attorno ai quali promuovere la ricerca di possibili principi universali del movimento. Tenendo in considerazione le caratteristiche motorie, cognitive e relazionali delle varie fasce d’età presenti nella scuola, l’autore propone sedici temi di movimento che diventano libere piste di lavoro attorno ad argomenti quali la consapevolezza del corpo, di peso e tempo, di spazio, flusso, del senso di gruppo, delle qualità espressive, delle forme del movimento, ecc. In questo modo Laban prospetta e definisce una visione della didattica articolata in maniera flessibile attorno al sapere del corpo: l’insegnante diventa così una guida che fa della propria consapevolezza corporea e della capacità di osservazione e di analisi del movimento, gli strumenti primari del proprio operato. La danza moderna educativa, come afferma nel testo l’autore, non dovrebbe riguardare “solamente gli insegnanti di attività fisiche, come la danza, la ginnastica o i giochi sportivi”, ma tutti coloro che sono impegnati nei processi di educazione e formazione di bambini e ragazzi.

Autore

Rudolf Laban (1879 – 1958). Danzatore, coreografo e maestro, è stato il padre della danza moderna europea. Intellettuale e ricercatore, ha operato tra Germania e Inghilterra, sviluppando una delle più complete teorie del movimento umano legato all’espressione ed elaborando un metodo onnicomprensivo di notazione, oggi comunemente noto come Labanotation. La sua analisi del movimento umano, degli elementi fisici che lo compongono e degli impulsi interiori che lo generano, ha avuto applicazioni, sia in ambito teatrale, sia in campo educativo e terapeutico ed è oggi alla base del lavoro di migliaia di artisti ed operatori nel mondo. Oltre a Modern Educational Dance (1948) e a The Mastery of Movement (1950), entrambi tradotti per questa collana, si ricordano tra i suoi scritti Die Welt des Tänzers (1920), Principles of Dance and Movement Notation (1956) e il postumo Choreutics (1966).

“Judson Dance Theater. Danza e controcultura nell’America degli anni Sessanta” – Rossella Mazzaglia

“Judson Dance Theater. Danza e controcultura nell’America degli anni Sessanta” – Rossella Mazzaglia

“Judson Dance Theater. Danza e controcultura nell’America degli anni Sessanta” di Rossella Mazzaglia
21 €

Sinossi

Il Judson Dance Theater è stato un collettivo di artisti, riunitisi per un paio di anni (1962-1964) a Greenwich Village, a New York, per sperimentare e dare forma a una nuova danza, da lì a poco riconosciuta come l’inizio della postmodern dance americana. Al suo interno, militarono nomi come Steve Paxton, Trisha Brown, Yvonne Rainer, Lucinda Childs e, tra gli artisti visivi, Robert Rauschenberg, Carolee Schneemann e Robert Morris. Attraverso una rinnovata socialità, l’azione creativa del gruppo diede vita a una controcultura di danza, in cui si manifestarono desideri e aspirazioni di un’America ancora in parte ignara delle proprie contraddizioni e in cammino tra la consacrazione patinata del modello capitalistico degli anni Cinquanta e la ribellione dei movimenti politici e culturali del anni Sessanta. Il laboratorio e l’incontro democratico dei suoi partecipanti, il loro dialogo con un pubblico e una critica partigiani, l’originale processo compositivo e performativo e la costruzione di un corpo danzante spogliato da tecnicismi e codici produssero un’esperienza estetica e umana radicale, contraddistinta da strascichi modernisti e dalle prime istanze postmoderne.
Questa monografia ne propone una visione inedita, integrando temi e approcci metodologici differenti entro una prospettiva storiografica spuria, che mostra il legame tra le pratiche creative e la rappresentatività del Judson Dance Theater nella storia culturale americana.

Autore

Rossella Mazzaglia è storica della danza; insegna e svolge attività di ricerca all’Università di Bologna, dove nel 2004 ha conseguito il dottorato di ricerca in Studi teatrali e cinematografici in cotutela di tesi con l’Université de Paris 8. Ha pubblicato numerosi saggi sulla danza del Novecento, una monografia sulla coreografa americana Trisha Brown (L’epos, 2007); ha curato un numero monografico di “Culture Teatrali” su Danza/900 (2006) e con Adriana Polveroni i testi del volume Trisha Brown. L’invenzione dello spazio (Gli Ori, 2010).