“Licini Leopardi e il paesaggio sublime” – Luana Trapè

“Licini Leopardi e il paesaggio sublime” – Luana Trapè

“Licini Leopardi e il paesaggio sublime” di Luana Trapè
15 €

Sinossi

Giacomo Leopardi e Osvaldo Licini, due grandi personaggi della nostra terra che hanno formato in noi un orizzonte estetico e culturale attraverso la loro opera, poetica l’uno, figurativa l’altro, modellando la visione e il sentimento del nostro paesaggio. Ormai non possiamo più guardarlo, se non attraverso il loro sguardo.
Sono evidenti gli elementi geografici che li legano: la vicinanza nello spazio – a Recanati il poeta, a Monte Vidon Corrado il pittore – l’elevazione del paese che offre l’ampiezza della vista sul mare Adriatico e i Sibillini, monti azzurri.
Ma, soprattutto, il libro indaga le corrispondenze – pur nella distanza di un secolo tra i due – nella creazione di paesaggi sublimi: nati sia come contemplazione e immersione nella natura, come godimento della bellezza magica e consolante rivelata anche dalla luna; sia creati dall’immaginazione di ciò che è lontano, sconfinato, e invisibile. Nascono così la poesia dell’Infinito e i cieli immensi di Licini, percorsi dagli Angeli ribelli e da Amalassunta luna.

Ogni momento il pensiero di te

Ogni momento il pensiero di te

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13 €

Agape, Phileo, Thelo, Storge, Eros, Xenia… tutte in un’unica raccolta. L’amore puro, appassionato, virtuoso, e poi il desiderio, l’ambizione, l’affetto, l’istinto sessuale, antico quanto il mondo che l’ha generato, straordinario, potente e infine la sofferenza, il dolore, la malinconia, la distanza.

di AA.VV. con la prefazione di Massimo Pasqualone e la postfazione di Rita Angelelli

Ma l’amore che cos’è? Tanti, forse troppi, hanno cercato, meditato, riflettuto, scritto, composto, pianto. Non vi è entronauta, ermeneuta, lirico, meditativo che non si sia cimentato con l’arcano. Certo: l’androgino, il mito di eros, privazione e povertà, tutti i “freud” e i “fromm” di questo mondo, ma – bisbiglia Saffo – “amore sconvolse il mio cuore come il vento sui monti aggredisce le querce”. (Prof. Massimo Pasqualone)

La stanza segreta

La stanza segreta

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 €

Se pensiamo che il mondo è retto dall’amore, agiamo in suo nome; e siccome a ogni pensiero segue un’azione, diventiamo ciò che pensiamo. L’amore è musica, è passione “Amori amanti… inafferrabili, senza abbandoni/che vanno oltre il sogno, le case, le cose”, è colore, è armonia, è rinuncia, libertà; è rispetto, è solidarietà “Lungo sterili scie di mari verdi/voi, viandanti per sempre, vi lasciate/sospingere così tra vento e sale/- senza rimpianti senza mai voltarvi -/nell’abbagliante sfarfallio di dolci/lusinghe e avide sfide senza tregue,/nell’umile sapore del sentirsi” è saper ascoltare senza giudicare, è comunicare senza parole, è un sorriso, è una carezza. L’amore è nelle piccole cose, nei piccoli gesti, nella vita semplice, nel mormorio del vento, nel profumo di una rosa, nei colori dell’arcobaleno; è nel mattino levigato dall’alba. Saper riconoscere queste piccole grandi cose, queste meraviglie, che sembrano tutte scontate, è un dono di cui il mondo oggi ha bisogno più che mai. Perché ci stiamo facendo sopraffare dalla fretta, dal culto dell’apparire, dal materialismo. L’anima dell’uomo si è indurita e noi non sappiamo più chi siamo. Nel nostro cuore non penetra più la luce che ci fa distinguere il bene dal male. “i sentimenti/che scorrono atterriti, disattenti,/lungo il sentiero senza suono, solo/con passi lievi inesistenti. Quasi/come un nonnulla.”
Come sono grandi gli uomini quando riescono ad essere semplicemente uomini e bimbi! Dobbiamo ritrovare la luce. La luce è l’unico tesoro che abbiamo; è l’energia che muove i nostri passi, è la possibilità di riconoscere chi ci sta vicino. Dobbiamo fermarci per riflettere, per non cadere. Basta solo perseverare nell’intento per poi godere della serenità, del giustapporre, nel piacere della sosta. Solo così si può affrontare qualsiasi tempesta, si può recuperare quell’umanità che è in noi e che oggi abbiamo smarrito tra l’indifferenza e il delirio di onnipotenza.“E queste mani sempre ancora vive,/eppure morte, alla ricerca cupa/di un senso, del tuo amor desiderato,/forse. O della perduta giovinezza./E che serbano ancora sensazioni/fantasticate intatte di infinito.”/