“Danza, cultura e società nel Rinascimento italiano” a cura di Eugenia Casini Ropa e Francesca Bortoletti

“Danza, cultura e società nel Rinascimento italiano” a cura di Eugenia Casini Ropa e Francesca Bortoletti

“Danza, cultura e società nel Rinascimento italiano” a cura di Eugenia Casini Ropa e Francesca Bortoletti
23 €

Sinossi

La storiografia più recente riconosce la danza come crocevia di apporti culturali complessi e intrecciati, luogo d’incontro di pulsioni biologiche e culturali che si manifestano in tecniche del corpo, deposito di visioni filosofiche, usi sociali, tradizioni rituali e che pretendono un’esplorazione penetrante e multidisciplinare, mettendo in gioco, accanto a quelli tradizionali, strumenti propri degli studi sulla cultura. La danza del Rinascimento italiano acquista, cosè, uno spessore e una ricchezza di sfaccettature spesso ignorate o impreviste, che inducono all’individuazione di nuove fonti o ad una rilettura di quelle canoniche e si rivela oggetto e indicatore culturale di rilevanza ancora non pienamente esplorata e valutata.
Gli studi di questo volume spingono il fulcro del loro interesse oltre la pura analisi e interpretazione delle fonti trattatistiche e descrittive della danza di corte, di solito prevalentemente studiate con intenti ricostruttivi, come testimonianze di gusto e di stile elitario di un’epoca illustre e come nuclei generativi della futura arte del balletto. Partendo proprio dai depositi di memoria costituiti dai trattati quattrocenteschi, intraprendono una non agevole ma illuminante indagine sugli uomini – trattatisti e maestri – e sui loro ambienti, cosè come sui diversi contesti sociali e culturali e le loro interazioni nella concezione, nella pratica e nella trasmissione della danza. Travalicando l’ambito puramente cortigiano, i saggi si inoltrano è con l’individuazione e l’analisi di fonti alternative, scientifiche, letterarie e iconografiche è in territori meno documentati della vita e della cultura, delle credenze e delle conoscenze, della professionalità e degli usi festivi e quotidiani di classi meno privilegiate, dove le competenze culturali si presentano assai più sfumate e mediate e la danza riacquista più marcate valenze antropologiche.

Opera dei maggiori studiosi italiani di danza rinascimentale, i saggi qui raccolti, pur nella varietà degli sguardi che propongono, sono organizzati in modo da trascorrere da un ambito all’altro della riflessione storiografica, quasi senza soluzione di continuità di pensiero. Completato da una vasta bibliografia degli studi internazionali sulla danza rinascimentale, il volume si offre come strumento prezioso di conoscenza della cultura della danza – e della cultura in sè – tra la seconda metà del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento.

La forza dei deboli

La forza dei deboli

[vc_row][vc_column width=”2/5″][vc_single_image image=”3230″ img_size=”full”][vc_column_text]ISBN formato cartaceo 9788833284149

Prezzo 16,00

Pagine 352

Formato 15 x 21 – rilegato, con alette, con segnalibro ritagliabile

http://negozio.lemezzelane.eu/prodotto/la-forza-dei-deboli-carta

ISBN formato ebook 9788833284163

Prezzo 6,49

http://negozio.lemezzelane.eu/prodotto/la-forza-dei-deboli-ebook

Autore Alessandro Pucci

Progetto grafico Giuseppe Di Benedetto[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”3/5″][vc_column_text]Giustizia e ingiustizia, liceità e illegalità, bene e male, sono spesso solo la forma esteriore del conflitto profondo tra forza e debolezza. Alla radice l’opposizione tra la forza e la debolezza che confondiamo con la guerra tra il bene e il male.

di Alessandro Pucci

Vivere significa agire, prendere decisioni, saper dare forza alle proprie scelte, avere il potere di scegliere.
Forza e potere sembrano qualcosa di necessario e positivo.
È davvero così?
Spesso chi ha potere tende ad abusarne, e spesso le ragioni della forza superano agevolmente la forza della ragione.
Non è complicato giudicare la forza e il potere come qualcosa di ambiguo e pericoloso.
Questo testo indaga alla radice l’opposizione tra la forza e la debolezza che confondiamo con la guerra tra il bene e il male. Giustizia e ingiustizia, liceità e illegalità, bene e male, sono spesso solo la forma esteriore del conflitto profondo tra forza e debolezza.
Parlare della forza dei deboli e della debolezza dei forti non significa giocare con le parole, ma mettere a nudo i lati oscuri del linguaggio e le contraddizioni dei valori che esso presuppone.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]