“La battaglia di Templenizza” – Stelio Mattioni

“La battaglia di Templenizza” – Stelio Mattioni

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13 €

La Battaglia di Templenizza

di Stelio Mattioni

Prefazione di Riccardo Cepach

Edizione a cura di Chiara Mattioni

Isadoro Berti, professore di storia dell’arte, si reca nella cittadella di Templenizza per studiare i ruderi di un antico castelliere. Arrivato a destinazione dopo un lungo e solitario viaggio, è investito dall’atmosfera sinistra che pervade il luogo. Giunto nell’unico albergo, una costruzione medievale e labirintica popolata da strani personaggi, apprende della misteriosa diffusione di un pericoloso virus che si trasmette da uomo a uomo. Le donne del posto si organizzano allora in bande allo scopo di emarginare i maschi, soprattutto se scapoli e omosessuali, e lo stesso protagonista sarà perseguitato e fatto ostaggio. Scritto tra il 1989 e il 1990, La battaglia di Templenizza è un romanzo insolito e straniante sul pregiudizio, sull’intolleranza, sul conflitto tra i sessi, presi nelle maglie di una storia surreale e suggestiva, come negli esiti più affascinanti di Mattioni.

“Storia di Umberto Saba” – Stelio Mattioni

“Storia di Umberto Saba” – Stelio Mattioni

storia di saba
15 €

Storia di Umberto Saba

di Stelio Mattioni

Prefazione di Riccardo Cepach – Introduzione di Chiara Mattioni

In copertina un’opera di Ugo Pierri

collana di saggistica I Fauni

«Questa è una storia e non una biografia, io sono un narratore e non uno studioso». Così avverte Stelio Mattioni nella sua “Premessa” a un’opera dalla stesura lunga e tormentata. Pubblicata per la prima volta nel 1989 e oggi riproposta ai lettori in una nuova edizione, la Storia di Umberto Saba si presenta con l’originalità di un racconto biografico «non convenzionale e informatissimo», dove vicenda artistica e cronaca di vita del poeta si fondono in un intreccio indissolubile, in «un documento irripetibile», sullo sfondo inquieto della città che accomuna i due autori, Trieste, affascinante e colta, complicata e sfuggente.

“Doppia impressione” – Mina Fiore

“Doppia impressione” – Mina Fiore

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10 €

Doppia impressione 

di Mina Fiore

Prefazione di Christian Sinicco

genere: narrativa

 

Sei città, tre mari, un volto. Michele ripesca in ordine sparso copie di foto e di lettere inviate al suo maestro di fotografia da diversi paesi d’Europa, durante gli anni della propria formazione spirituale e professionale. Il canto e la memoria dei luoghi, del loro carattere, dei loro dettagli visibili, si riversano nei pensieri del protagonista a costruire, immagine dopo immagine, il suo paesaggio interiore. Con un movimento fatto di salti temporali e di visioni simultanee, emergono frammenti delle storie dell’allievo e del maestro, si rivela il robusto filo che le lega, fino al punto in cui i due percorsi convergono e s’incontrano. Un affascinante racconto psico-geografico sulle energie che fluiscono tra insegnante e discepolo, sul rapporto tra mestiere e vocazione, sulla dirompenza della metamorfosi di chi scopre la propria vera strada mentre ne sta percorrendo un’altra.

“Erba e aria – Nuova edizione” – Fabio Franzin

“Erba e aria – Nuova edizione” – Fabio Franzin

erba e aria
12 €

Erba e aria 

di Fabio Franzin

Prefazione di Fabio Pusterla

Nuova edizione ampliata

collana di poesia Nereidi

 

 

 

Da alcuni decenni il nome di Fabio Franzin è ben noto ai lettori di poesia; che lo associano principalmente al tema del lavoro, della fabbrica e a tutto il groviglio di vite e contraddizioni di quel mondo. (…) Eppure nella già vasta opera di Franzin non è affatto assente almeno un’altra armonica, che dagli interni/inferni industriali conduce verso l’auscultazione del mondo naturale, e con esso della memoria che il paesaggio evoca. (…) A questa seconda intonazione poetica appartengono i testi di erba e aria; per i quali dunque non si può certo parlare di assoluta sorpresa, ma piuttosto di paziente continuità con le proprie radici poetiche. E tuttavia (…) il lettore non può non avvertire stavolta un moto di stupore: non per i temi o l’ambientazione, dunque, né per la scelta dialettale già ampiamente sperimentata, sì invece per la leggerezza, per l’impalpabile felicità dello sguardo e dell’espressione, che si confronta con gli elementi basici del paesaggio naturale attraversato dalla storia umana: l’erba, l’acqua, l’aria, le ali, i fiori, e il dedalo di sentieri, viottoli e stradine che in quell’ambiente si inoltrano. La compresenza del passato nella contemplazione del presente esclude infatti il motivo nostalgico, il bozzetto naturale o la regressione a un pascolismo immotivato e anacronistico (…) Questa esclusione della nostalgia a favore della pienezza presente ha come conseguenza stilistica (…) una straordinaria attenzione ai più minuti aspetti fonico-timbrici, che esaltano le potenzialità del dialetto, e che sono messi al lavoro in questo libro per restituire sulla pagina la vivacità sonora e la lucentezza del paesaggio rappresentato, a cui corrisponderanno dunque, nella profondità pulsante del dettato poetico, una tessitura timbrica, una tramatura di suoni, di sillabe, di impennate ritmiche che rendono molte di queste poesie dei piccoli miracoli di equilibrio.

(dalla Prefazione di Fabio Pusterla)