Il mio regno è nell’aria. Osvaldo Licini (1958-2018) riflessioni_studi_prospettive

Il mio regno è nell’aria. Osvaldo Licini (1958-2018) riflessioni_studi_prospettive

la trilogia del cuore di K
16 €

Sinossi

Nel sessantennale della scomparsa dell’artista avvenuta l’11 ottobre 1958, il Centro Studi Osvaldo Licini in collaborazione con il Comune di Monte Vidon Corrado ha organizzato il convegno Il mio regno è nell’aria. Osvaldo Licini (1958-2018): riflessioni, studi, prospettive, con la necessità di fare il punto della situazione sullo stato degli studi sull’artista. Il titolo è una citazione da una lettera inviata a Marchiori, datata 1935, in cui Licini scrive di aver inviato alla Quadriennale tre quadri irrazionali “dipinti a 500.000 metri d’altezza, nella zona siderale”, una dimensione stratosferica dalla quale non è più tornato a terra. Questa raccolta di saggi, cronologicamente collocati, è la chiave necessaria per entrare nel mistero creativo di Osvaldo Licini, un pittore, ironico, poetico, un intellettuale aggiornato, acuto, al passo coi tempi.

“Siamo astrattisti e crediamo che niente di umano ci manchi. Però siamo accusati di essere dei cerebrali. Sicuro che siamo dei cerebrali. Si trovi un’arte che non sia stata fatta col cervello, con la testa. Con la testa e col cuore, obiettano le anime delicate. Con la testa sola, ribattiamo noi, se si ammette il cuore bisognerebbe ammettere anche il fegato, che non è un organo da buttar via”.

“Licini Leopardi e il paesaggio sublime” – Luana Trapè

“Licini Leopardi e il paesaggio sublime” – Luana Trapè

“Licini Leopardi e il paesaggio sublime” di Luana Trapè
15 €

Sinossi

Giacomo Leopardi e Osvaldo Licini, due grandi personaggi della nostra terra che hanno formato in noi un orizzonte estetico e culturale attraverso la loro opera, poetica l’uno, figurativa l’altro, modellando la visione e il sentimento del nostro paesaggio. Ormai non possiamo più guardarlo, se non attraverso il loro sguardo.
Sono evidenti gli elementi geografici che li legano: la vicinanza nello spazio – a Recanati il poeta, a Monte Vidon Corrado il pittore – l’elevazione del paese che offre l’ampiezza della vista sul mare Adriatico e i Sibillini, monti azzurri.
Ma, soprattutto, il libro indaga le corrispondenze – pur nella distanza di un secolo tra i due – nella creazione di paesaggi sublimi: nati sia come contemplazione e immersione nella natura, come godimento della bellezza magica e consolante rivelata anche dalla luna; sia creati dall’immaginazione di ciò che è lontano, sconfinato, e invisibile. Nascono così la poesia dell’Infinito e i cieli immensi di Licini, percorsi dagli Angeli ribelli e da Amalassunta luna.

“L’altra realtà. Le nature Morte di Osvaldo Licini” a cura di Daniela Simoni

“L’altra realtà. Le nature Morte di Osvaldo Licini” a cura di Daniela Simoni

“L’altra realtà. Le nature Morte di Osvaldo Licini” a cura di Daniela Simoni
12 €

Sinossi

Andando “francamente verso se stesso” alla fine del decennio Licini dipinge forme che si sfaldano e agli inizi degli anni Trenta abbandona il “pretesto” imitativo per passare all’astrazione. Ma questa è la fine di un percorso che ha inizio nel 1921 con la prima delle ventitré nature morte annoverate nel catalogo generale di Marchiori.
Questo quinto volume dei Quaderni Liciniani, a cura di Daniela Simoni, è dedicato alle nature morte di Osvaldo Licini realizzate nella sua fase figurativa degli anni Venti, in cui è possibile leggere e ricostruire le diverse cifre stilistiche sperimentate dal pittore marchigiano, dall’esperienza francese vicina a Cézanne al Novecento italiano di de Pisis. Le nature morte di Licini sono caratterizzate da uno sguardo fortemente interiore, verso l’astrazione, affrontano il rischio della più brutale deformazione. È questa l’altra realtà liciniana a cui il titolo fa riferimento, aver intuito negli oggetti il mistero delle loro forze costitutive, il palpito e il respiro della vita.

“Si tratta di fare una «pittura viva, quand’anche brutta» anzi che «morta, purché bella»”.